Come stai?
Poco bene.
Quel bene inversamente proporzionale all'amare.
Cosa fai?
Cerco di stare bene.
Tu invece scrivi che vuoi parlare
E aggiungi pure che non è grave.
Ma io no!
Non ci casco!
Tu mi vuoi lasciare
Lasciare andare via.
Tu mi vuoi cambiare
Come la biancheria.
Io sento del male
E neanche so che sia.
È che tu eri il mio domani,
il mio ieri, il mio Messia.
E no, non ci parlo con te,
Se farlo per me
è controproducente
E non capisco niente.
E scappo da me,
Tanto per te,
Io non valgo niente,
Sono solo un deficiente.
Ma ti amerò in silenzio, di nascosto.
Scriverò di te sui muri di ogni posto,
Ma col volto coperto dalle pare che ho addosso
E dalla kefiah nera, quella che fa colpo.
Tu mi vuoi lasciare
Lasciare andare via...
...Lasciare andare via.
Come stai?
Come viene.
Però nella maggior parte dei casi viene male.
E tu lo sai
Che se lo devi fare,
Sii leggera, non fare male,
Non fare male mai.
Tu mi vuoi lasciare
Lasciare andare via.
Tu mi vuoi cacciare
come una malattia.
Io sento un po' il mare
E la sua nostalgia.
È che tu ieri il mio domani,
il mio ieri, il mio Messia.
E non ci parlo con te,
Se farlo per me
è controproducente
E non capisco niente.
E scappo da me,
Tanto per te,
Io non valgo niente,
Sono solo un deficiente.
Ma ti amerò in silenzio, di nascosto.
Scriverò di te sui muri di ogni posto,
Ma col volto coperto dalle pare che ho addosso
E dalla Kefiah nera, quella che fa colpo.